Istruzioni per gli autori
pdf 2 aprile 2015

Gli autori sono pregati di osservare scrupolosamente le seguenti norme redazionali. L’inosservanza di tali norme, necessarie anche in ragione dei costi tipografici, costringe la redazione della rivista a restituire i testi al mittente affinché vi si uniformi.

1. Formato

I contributi presentati alla Redazione non devono superare il limite massimo di 60.000 caratteri di lunghezza (lettere e spazi), incluse note e riferimenti bibliografici.
Ogni articolo deve essere corredato da un riassunto (abstract) di non più di 100 parole, che riassuma le argomentazioni principali e le conclusioni del lavoro, e da cinque parole-chiave in inglese (keywords).

2. Figure, grafici e tabelle

Le figure, i grafici e le tabelle vanno numerati progressivamente, con l’indicazione del titolo in corsivo e, comprensivi di note e didascalie, dovranno essere poste in fondo al testo o allegate in file a parte. L’indicazione della fonte da cui sono tratti va posta in calce alla tabella o al grafico.
Nel caso di grafici complicati o disegni si raccomanda di inviare un lucido.
In ogni caso, nel testo deve risultare chiaramente il punto in cui si desidera vengano inserite.

3. Note a pié pagina

Le note a pié pagina, in quantità minima indispensabile, devono essere composte utilizzando lo strumento di “Inserimento delle note” (Riferimento) dei programmi di videoscrittura e numerate in cifra araba.

4. Riferimenti bibliografici

I. – Nel testo
a. Il riferimento ad autori va inserito direttamente nel testo, utilizzando il «sistema all’americana», ovvero riportando soltanto il cognome dell’autore (in caso di omonimia premettere l’iniziale del nome), l’anno di pubblicazione e, se necessario, le pagine cui ci si riferisce. Esempi:

Grossi (1977) oppure (E. Ostrom 1977) oppure (V. Ostrom 1977, 68-91)

b. Il riferimento alle opere deve essere effettuato menzionando la prima volta il titolo completo in corsivo e nella lingua originale (corredato della relativa traduzione qualora si tratti di titoli in lingua differente dal greco, latino, francese, spagnolo, tedesco, inglese) e facendo seguire ad esso l’anno; nei successivi riferimenti è ammesso l’uso del titolo abbreviato. Esempio:

Grossi, Paolo. (1977). Un altro modo di possedere: emersione di forme alternative di proprietà alla coscienza giuridica postunitaria. Milano: Giuffrè Editore.

c. Le citazioni testuali devono essere usate a scopo dimostrativo e ridotte al minimo. I passi citati devono essere sempre tradotti in italiano e figurare tra virgolette (« »), all’interno delle virgolette (« ») si usano le virgolette (“ ”).
Nel caso di articoli tecnici che richiedono un uso diverso delle virgolette, queste regole decadono.

d. Ove sia necessaria la citazione di parole o di espressioni in lingua originale, esse devono figurare in corsivo anziché tra virgolette. Esempio: Weltanschauung.
Per contro non vanno scritte in corsivo le parole di altra lingua entrate stabilmente nel lessico italiano (es. standard, status, équipe).

e. Il salto di parole o di frasi all’interno dei passi citati deve essere segnalato con tre puntini di sospensione racchiusi tra parentesi quadre […].

f. I nomi di enti o istituzioni vanno scritti in tondo, non devono essere tradotti né sottolineati, né messi tra virgolette. Esempi: Università agraria di Bagnara, Partecipanza agraria di Nonantola.
Nel caso di nomi composti da più parole e degli acronimi la maiuscola va usata solo per la prima parola o lettera (es. Centro studi e documentazione sui demani civici e le proprietà collettiva, Partecipanza agraria di Pieve di Cento) a meno che l’uso delle maiuscole nelle parole o nelle lettere successive non sia imposto dalla lingua specifica oppure dall’uso corrente (es. Stati Uniti, ASUC).

II. – In nota
I riferimenti in nota devono conformarsi ai seguenti criteri:
a. Volumi. – Si deve citare, nell’ordine, il nome dell’autore in tono (con l’iniziale del nome o dei nomi propri, salvo in caso di possibile omonimia), il titolo in corsivo, l’eventuale curatore, il luogo di pubblicazione (sempre nella lingua originale), la casa editrice, l’anno di pubblicazione (qualora venga utilizzata un’edizione diversa dalla prima, se ne indicherà il numero con la dizione «2^ ed.» oppure «ed. riv.»), il volume in numeri romani maiuscoli preceduto da «vol.», la pagina/e in numeri arabi; le varie indicazioni devono essere separate tra loro mediante virgole. In mancanza di qualcuno degli elementi richiesti, si devono usare le sigle «s.l.», «s.i.e.», «s.d.». Esempi:

G.W.Hegel, Vorlesungen über die Philosophie der Weltgeschichte, vol. I: Die Vernunft in der Geschichte, ed. a cura di J. Hoffmeister, Hamburg: Meiner, 5^ ed., 1955, p. 29.
N. Abbagnano, Dizionario di filosofia, Torino: Utet, 1961, voce “Linguaggio”, pp 519-27.

Nel caso in cui la citazione si riferisca ad un’opera straniera tradotta in italiano, occorre dare la duplice indicazione, prima del testo originale e poi della traduzione; anche l’indicazione dei numeri di pagina deve essere fornita per l’edizione originale e per la traduzione. Esempio:

M. Weber, Wirtschaft und Gesellschaft, Tubingen: Mohr, 5^ ed., a cura di J. Winckelmann, 1976, vol. I, pp. 245-59, trad. it. a cura di P. Rossi con il titolo Economia e società, Milano: Edizioni di Comunità, 3^ ed. 1971, vol. I, pp. 411-32.

Nel caso di citazione di opere di più autori o curatori, interporre fra i nomi la virgola. Esempio:

P. Caroni, G. Dilcher, Norm und Tradition: welche Geschichtlichkeit für die Rechtsgeschichte?, Koln: Bholau, 1998.

b. Articoli. – Si deve citare nell’ordine, il nome dell’autore in tondo (con l’iniziale del nome o dei nomi propri, salvo in casi di possibile omonimia), il titolo in tondo tra virgolette “ ”, il titolo della rivista in corsivo, il numero dell’annata in numeri romani maiuscoli, l’anno di pubblicazione in numeri arabi, la pagina iniziale e quella finale oppure la/e pagina/e specificatamente menzionata/e.
Nel caso in cui la rivista sia menzionata per fascicoli anziché per annate, ma la numerazione delle pagine cominci da capo ad ogni fascicolo, si deve dare la doppia indicazione dell’annata in numeri romani maiuscoli e del fascicolo in numeri arabi, l’uno e l’altra prima dell’anno di pubblicazione. Esempi:

F. Braudel, “Histoire et sciences sociales. La longue durée”, in Annales E.S.C., XIII, 1958, pp. 725-53.
A. Abbagnano, “Sociologia, scienza, storiografia”, in Aut aut, 1951, 3: 219-30.

c. Raccolte di saggi. – Si deve citare, nell’ordine, il titolo in corsivo, il nome del curatore (preceduto da «a cura di», il luogo di pubblicazione(sempre nella lingua originale), la casa editrice, l’anno di pubblicazione, il volume, la/e pagina/e, analogamente ai criteri indicati per i volumi.
Per i saggi compresi in raccolte devono essere indicati citando il nome dell’autore in tondo (con l’iniziale del nome o dei nomi propri, salvo in casi di possibile omonimia), il titolo in corsivo, e quindi, preceduti dalla preposizione «in», i dati bibliografici relativi alla raccolta in cui è incluso, con la pagina iniziale e finale del saggio, oppure con la/e pagina/e specificatamente menzionata/e. Esempi:

Scienza e filosofia nella cultura positivistica, a cura di A. Santucci, Milano : Feltrinelli, 1982.
W. Tega, L’unità del sapere in Auguste Comte, in Scienza e filosofia nella cultura positivistica, a cura di A. Santucci, Milano: Feltrinelli, 1982, pp. 38-71.

d. Riferimenti a scritti già citati. – Se di un autore viene citata un’opera più di una volta, si deve ripetere il nome dell’autore, il titolo (eventualmente abbreviato), seguito da «cit.»; anche gli eventuali dati relativi alla traduzione si indicano in questo caso con «cit.». Esempio:

M. Weber, Wirtschaft und Gesellschaft, cit, p. 245, trad. it. cit., p. 411.

L’indicazione «ibidem» deve essere riservata ai casi in cui la citazione si riferisce allo stesso volume o articolo e alla medesima/e pagina/e indicata/e nella nota immediatamente precedente.

5. Bibliografia

Alla fine del testo i riferimenti bibliografici vanno elencati in ordine alfabetico secondo il cognome e nome degli autori e, per ciascun autore, nell’ordine cronologico di pubblicazione delle opere, seguendo le regole del Chicago Manual of Style. Esempi:

Bolla, Giangastone (1963). Scritti di diritto agrario, Milano: Giuffrè Editore.
Catalani, Pietro Maria (2014). “La collocazione sistematica degli assetti fondiari collettivi in funzione del rapporto fra comunità e ambiente”, in Archivio Scialoja-Bolla, 1: 1-21.
De Martin, Gian Candido (a cura di). (1990). Comunità di villaggio e proprietà collettive in Italia e in Europa, Padova: Cedam.
Grossi, Paolo. (1977). Un altro modo di possedere: emersione di forme alternative di proprietà alla coscienza giuridica postunitaria. Milano: Giuffrè Editore.
―   (1981). An Alternative to Private Property; Collective Property in the Juridical Consciousness of the Nineteenth Century. Chicago: University of Chicago Press.
Ostrom, Elinor. (1996). “Crossing the Great Divide: Cooproduction, Synergy and Development” in World Development, 24 (6): 1073-87.
―   (1997). “Neither Markets Nor States: Linking Transformation Processes in Collective Action Arenas”in D.C. Mueller (ed.), Perspectives on Public Choice: A Handbook, Cambridge: Cambridge University Press, pp. 35-72.
Ostrom, Vincent. (1962). “The Political Economy of Water Development”, in American Economy Review, 52 (2): 450-58.

6. Invio dei testi

Poiché i testi inviati per la pubblicazione su Archivio Scialoja-Bolla sono assoggettati alla procedura di referaggio anonimo (sistema del blind peer review) sia per gli autori sia per i referees medesimi, gli autori sono invitati ad osservare le seguenti norme:

a. Il testo proposto per la pubblicazione deve essere trasmesso in formato word per posta elettronica al Centro studi sui demani civici e le proprietà collettive all’indirizzo: usicivici@unitn.it.

b. Per assicurare l’anonimato dell’articolo, l’autore deve inviare:

  1. Un primo file nel quale sono riportate le seguenti notizie: (a) titolo del contributo; (b) nome e cognome e titoli professionali dell’autore; (c) istituzione di appartenenza; (c) e-mail dell’autore; (d) recapito postale per la spedizione degli estratti cartacei; (e) testo del contributo.
  2. Un secondo file solamente con titolo e testo dell’articolo, e nel quale il nome dell’autore, gli indirizzi delle istituzioni di appartenenza e gli indirizzi e-mail non devono comparire. Per la stessa ragione, l’autore è pregato di rendere anonimo il proprio articolo evitando riferimenti diretti alla propria persona o ai propri lavori.

c. In attesa della valutazione, l’autore si impegna a non presentare il medesimo contributo, in qualsiasi versione, ad altre sedi.

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