Il progetto editoriale

L’avvio della nuova pubblicazione Archivio Scialoja-Bolla – Annali di studi sulla proprietà collettiva – dimostra, in primo luogo, la validità e la vitalità del progetto di collaborazione tra istituti di ricerca, quali sono l’Istituto di Diritto Agrario Internazionale Comparato di Firenze e il Centro Studi e Documentazione sui Demani civici e le Proprietà collettive dell’Università degli studi di Trento.

Dimostra, altresì, la volontà per una ancora più ampia collaborazione dei due istituti con gli enti della proprietà collettiva.

è doveroso ricordare, in proposito, come nelle fasi di intenso cambiamento scientifico, tecnologico, sociale, economico ed anche istituzionale, è normale che vi sia una moltiplicazione di informazioni, analisi e valutazioni, capace di generare, in positivo, ricchezza di dibattito, ma anche, in negativo, disorientamento e perdita delle direzioni di marcia. Offrire uno strumento che possa aiutare nel compito di valutare questo continuo ricarico di nuove conoscenze, suggerendo linee di analisi e contributi di idee, costituisce dunque l’obiettivo prioritario della rivista.

Il progetto editoriale si fonda sulla convinzione che su certe questioni attinenti le terre di collettivo godimento il progresso della conoscenza possa ottenersi solo con la cooperazione stretta tra cultori della materia, accademici e responsabili degli enti, amministratori e tecnici, tra ricerca teorica e ricerca applicata. Si tratta di una collaborazione che, correttamente impostata e rispettosa dei reciproci ruoli può condurre a grandi risultati.

In tema di proprietà collettiva la ricerca teorica è essenziale nei diversi profili della materia: storico, storico-giuridico, costituzionale, amministrativo, civilistico, economico, sociologico, antropologico, ecc., e ogni buon accademico ne è cosciente. Così come i titolari dei diritti, gli amministratori, i tecnici degli enti di gestione devono ricordare che l’urgenza delle decisioni operative può far perdere talvolta quel senso di direzione che consente di innovare nel lungo periodo nella continuità della tradizione.

è normale ed opportuno che la pubblicazione assuma una precisa identità nel corso della propria vita, attraverso scelte editoriali che, entro linee generali stabilite, presenti i contributi di maggior interesse, incisività e durata.

Tuttavia, è necessario che la pubblicazione parta da un progetto. Quello di Archivio Scialoja-Bolla ha due componenti: un disegno di contenuti ed una scelta di finalità e destinazione che meritano alcune annotazioni.

La pubblicazione si propone di mettere a disposizione un insieme selezionato di temi specifici riguardanti la proprietà collettiva che possano invitare ad una riflessione generale sul cambiamento economico e sociale e sulle sue implicazioni ai diversi livelli delle decisioni operative ed intende ospitare contributi di sicuro rigore scientifico, presentandoli, tuttavia, quanto più possibile, in forma accessibile e, piuttosto che il numero degli articoli, sarà privilegiata la loro completezza e la finalità di analisi.

Per sua caratteristica, l’Archivio Sialoja-Bolla è quindi rivolto ad un pubblico selezionato, che professionalmente opera intorno alle tematiche trattate o che può trovare in esso un efficace ingresso ad esse. La pubblicazione ha la finalità di far colloquiare regolarmente, in modo sostanziale, accademici, ricercatori puri ed applicati, amministratori e tecnici degli enti di gestione e vuole essere una sede di tali colloqui per decolonizzare e far emergere la proprietà collettiva, collocandosi, pertanto, in contrasto col sentire comune, che identifica la proprietà collettiva con un settore tradizionale e quindi poco innovativo, mentre vi sono molte ragioni che ci inducono a ritenere altrimenti.

Quanto esposto in precedenza dovrebbe aver chiarito i principi su cui si fonda la collaborazione editoriale e la conduzione dell’Archivio Scialoja-Bolla, principi che si applicheranno naturalmente a specifici temi e a specifiche aree di analisi. Le aree di analisi che saranno privilegiate sono quelle dell’origine delle terre di godimento collettivo, dell’autodisciplina, della natura dei diritti, della gestione patrimoniale dei domini collettivi, delle relazioni tra demanio civico e società. Il privilegio accordato a tali aree non significa naturalmente escludere altre aree che possono condurre a quella globalità di prospettiva che è stata prima descritta e che rappresenta un obiettivo della pubblicazione.

Dal punto di vista del metodo con cui i suddetti ed altri temi verranno trattati è opportuno sottolineare due scelte centrali. La prima è quella della “multidisciplinarità” e della “multisoggettività”; sotto questo profilo, verranno presentate analisi di studiosi, di amministratori, di responsabili delle politiche e gli aspetti storici si affiancheranno a quelli dell’attualità. La seconda scelta di metodo è quella della internazionalità; sotto questo profilo, saranno privilegiate le analisi che mettono in evidenza le situazioni e le problematiche della proprietà collettiva a livello internazionale.

L’Archivio Scialoja-Bolla sarà articolato nelle seguenti sezioni: Saggi, nella quale saranno pubblicati saggi di studiosi italiani e stranieri che sviluppano riflessioni di vasto respiro su aspetti centrali degli istituti della proprietà collettiva; Ricerche, nella quale saranno presentati contributi di ricerca originali e articoli su temi interdisciplinari e di “confine”; Materiali, in cui saranno pubblicati documenti, testi inediti o poco noti; Bibliografie, che raccoglie spogli sistematici ed elabora schede che censiscono un ampio panorama della recente produzione libraria.

In conclusione, le precedenti riflessioni dovrebbero aver chiarito la genesi, i principi, gli argomenti, gli obiettivi, il metodo della pubblicazione. Tuttavia, l’iniziativa, la cui migliore garanzia è data da un altissimo livello dei componenti il Comitato scientifico, avrà successo se saprà soddisfare le esigenze di comunicabilità delle riflessioni. La pubblicazione, quindi, vuole essere rigorosa, ma non per ciò incomprensibile; essa non vuole rivolgersi solo agli specialisti di settore, ma anche ad un pubblico colto di operatori e studiosi interessati alle tematiche della proprietà collettiva.

Pietro Nervi

Presidente

Centro Studi e documentazione sui demani civici e le proprietà collettive

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